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Di che umore sei? A chi assomigli? Che misure hai? Chi sono i tuoi antenati? Sei naturale o artificiale? Queste sono alcune delle domande a cui, sin dal tempo di Aristotele, la "scienza" fisiognomica ha cercato di rispondere, incuriosendo un pubblico sempre più vasto, fatto di artisti come Leonardo da Vinci, apprendisti scienziati come Cardano e Della Porta e poi romanzieri come Manzoni e antropologi come Lombroso, tutti convinti che la forma corporea suggerisca una qualche ipotesi sull'interiorità. Ancora oggi, potendo imprevedibilmente scegliere il proprio aspetto, anche grazie alla chirurgia estetica o alla customizzazione di un avatar, l'individuo utilizza quella percezione fisiognomica che viene analizzata persino dai neuroscienziati. Il volume riflette in modo sistematico e chiaro sulle ragioni di un successo plurisecolare e offre un percorso didattico rigoroso, commentando i fondamentali testi fisiognomici italiani (in gran parte irreperibili sul mercato editoriale, da Settala a Ghirardelli, da Bocalosi al Lavaterportatile, da Ferri a Mantegazza e Niceforo) e alcune delle più autorevoli voci critiche attuali.